giovedì 28 ottobre 2010

CUSTOM !

Mi scuso con tutti quanti per la scarsa frequenza con la quale ultimamente riesco ad aggiornare il mio blog. Un po' per apatia, un po' per malinconia, mi sono tuffato di botto nell' appassionante passatempo di customizzare i miei cari vecchi giocattoli di un tempo e... di adesso. E' terribilmente divertente customizzare le action figures - dalla modifica fino ai ritocchi finale di verniciatura - per poi fotografarle e condividerle sul web e scambiare commenti con gli altri amici appassionati in Italia e nel resto del mondo.
Per chi volesse vederE le foto dei miei personaggi, ecco il link diretto del mio album su Flickr.com:
http://www.flickr.com/photos/raimondorossi/

Invito inoltre chiunque abbia in soffitta o voglia gettare via dei vecchi personaggi, veicoli o pezzi rotti della serie Gi Joe a contattarmi via mail: (rossiraimondo1976@libero.it)

sabato 14 agosto 2010

W LE FERIE

Tempo di ferie, finalmente. Anche per me. Un paio di settimane senza stare a preoccuparsi della sveglia, degli orari dei treni e delle pratiche edilizie che continuano ad affluire sulla mia scrivania, rimasta temporaneamente incustodita.
Ieri mattina ho lasciato un messaggio alla signora delle pulizie, chiedendole di lasciare chiuse le finestre dell' ufficio, in modo da evitare di ritrovarlo allagato tra qualche giorno a causa dei nuovi improvvisi temporali estivi. Ci sentiamo prossimamente, mondo... Buone ferie a tutti

domenica 8 agosto 2010

LA TEMPESTA DI SABBIA

In tutta onestà, la situazione caotica che tanto mi confondeva e causava quel fortissimo turbamento che scombussolava la mia "strumentazione interiore", grazie al Cielo è andata attenuandosi dopo un chiarimento diretto nel pomeriggio di venerdì scorso. Ma se, al termine della settimana scorsa la sensazione che avevo nelle ossa e nell' anima era quella di essere stato vittima di un bombardamento a tappeto (magari dopo un raid aereo americano) ed il dolore che ne ricavavo era quello di un reduce da ustioni a base di Napalm, adesso in verità mi sembra più che altro di averla scampata dopo una brutta tempesta di sabbia in pieno deserto. Forse si vive di illusioni e magari 3/4 della nostra vita trascorre così, chissà. Di questo non ho certezza assoluta.
Oggi ho una piccola "ricaduta" a livello di umore, stato d' animo o come lo si voglia chiamare: è il momento peggiore senza ombra di dubbio. In questo momento, mi sembra di sentire tutto il dolore del mondo, ed io ne sono la cassa di risonanza. Speriamo che anche oggi tutto si riduca nei termini e, al massimo, si possa parlare di una tremenda "tempesta di sabbia" alle spalle...

giovedì 5 agosto 2010

ANCHE OGGI...CLIMA PAZZO !

Sinceramente quella di oggi sembra proprio una giornata da dimenticare, almeno dal punto di vista delle condizioni meteo. Guardando al di fuori della finestra, vedendo quelle immense nubi che oscurano il cielo e minacciano di vomitarti addosso tutta l’ acqua del cielo, non c’ è da stupirsi neppure troppo se perfino gli uccelli si rifiutano di librarsi in volo e preferiscono starsene buoni buoni al riparo sotto la grondaia degli edifici. Manca tremendamente la luce solare, quella stessa che, nell’ eccesso, diventa fastidio e tormento. Ma è pur sempre meglio tutto ciò piuttosto che vivere una giornata che immalinconirebbe anche un licantropo idrofobo. Siamo nel primo pomeriggio e fuori è già buio, nemmeno ci fosse in corso un’ eclisse solare; non sembra proprio che il tempo voglia cambiare, questo ormai l’ ho capito.

lunedì 2 agosto 2010

TURBAMENTO...

E’ già da qualche giorno che ho la non proprio felice sensazione di camminare sull’ orlo dell’ inferno. Ma la cosa peggiore (come se tale percezione emotiva non fosse già di per sé abbastanza tosta..!) è che non riesco a capire quale sia la direzione della salvezza, quella verso cui indirizzare tutti i miei sforzi alla ricerca di una soluzione a questo disagio. Non voglio fare l’ ermetico, l’ enigmista e nemmeno seminare una cortina fumogena intorno a me. In questo momento è la sensazione reale che sto provando, un’ angoscia nei confronti del futuro che è impossibile da scrutare. Il cuore è devastato quanto la mente, dopo che entrambi si sono azzuffati per giorni tentando di prevalere l’ uno sull’ altra. Non so di preciso che mi stia accadendo. O meglio, forse lo so e sto cercando di esorcizzare la paura di perdere del tutto la rotta, che si mantiene sempre più a stento nella burrasca che mi sono creato con le mie stesse mani… Boh, vediamo come finisce stavolta.

sabato 31 luglio 2010

BIZZE CLIMATICHE

Mamma mia, che brutto tempo (meteorologicamente parlando, certo)...
Nei giorni scorsi, qua in Toscana, è stato un piccolo grande inferno. Nella fascia che percorro quotidianamente e che va da Carrara a Empoli, è stato un susseguirsi progressivo di bizze climatiche.
Nel giro di un giorno c' è stato un brusco passaggio dal tremendo clima
caldo / umido equatoriale al bizzoso miscuglio di tempesta e burrasca torrenziale.
Pioggia che viene giù dal cielo a metri cubi (pare scaricata giù da un Canadair antincendio), fulmini a raffica che mettono in ginocchio l' ufficio tecnico comunale , con tutti i suoi computer e tutti i disagi accessori. Bah, comunque oggi sembra che sia nata una splendida giornata, con una temperatura magnificamente mite e che produce una bella sensazione di relax.

giovedì 22 luglio 2010

EMPOLI DI FUOCO

In estate la città di Empoli è accogliente quanto avrebbe potuto esserlo la città infernale infuocata di Dite, descritta da Dante nel canto IX dell’ Inferno. Provate a percorrere tutta la Via Ridolfi, da cima a fondo e, alla fine della camminata, avrete ottime probabilità di trovarvi di fronte a San Pietro (o nel caso peggiore dinnanzi a Caronte, a seconda della vostra coscienza). Sembra un’ esagerazione gratuita senza fondamento, ma vi garantisco che sia un’ impresa di non poco conto quella di resistere al calore di rimbalzo che proviene dalle facciate degli edifici, che restituiscono il calore ricevuto dai raggi solari emanando a loro volta una radiosità micidiale e trasformando le strade cittadine in autentiche piastre per cottura in formato gigante.

martedì 20 luglio 2010

ESTATE IN TRENO

Non tutti riescono a capire l’ imbarazzo di una persona che viva la propria esistenza (o quanto meno una parte di essa) da pendolare. Ci sono quelli che non si portano niente al seguito, come pure altri che non riescono a fare a meno della propria borsa, del proprio computer portatile, del proprio zaino, eccetera. Io devo dire di rientrare una una categoria tutta a parte, assai patologica a livello di comportamento e difficile da classificare in base allo schema illustrato in precedenza. Nella mia giornata lavorativa quotidiana, parto da casa con almeno o due borse al seguito. Una di esse contiene il preziosissimo notebook che tanto mi allieta nelle tre ore (complessive, tra andata e ritorno) di viaggio tra casa e ufficio, senza le quali la noia mi ucciderebbe inesorabilmente. Il fatto che poi, spesso e volentieri, il sottoscritto sia talmente stanco che non riesce nemmeno ad aprire la cerniera della borsa e preferisca farsi un sonnellino (rendendo di fatto inutile la presenza del computer al seguito !) è quasi trascurabile. Nella seconda borsa trovano posto i cosiddetti oggetti utili del tipo guanti di lattice modello poliziotto della scientifica per evitare eventuali contatti con oggetti potenzialmente infetti sui mezzi pubblici; salviette umidificate per rapide pulizie d’ emergenza (tipo quando quei dannati piccioni appollaiati si cavi dell’ alta tensione ti lanciano una bomba organica sulla camicia fresca di ferro da stiro); completino tascabile antipioggia per motociclista per resistere ai temporali ed acquazzoni improvvisi di tipo monsonico che capitano sempre quando meno te l’ aspetti; kit di automedicazione costituito da garza sterile, cerotti, salviette sterilizzate ed etc per far fronte ad ogni eventuale graffio che possa macchiare le carte in ufficio. In questo periodo bollente dell’ anno completano la dotazione: la giacchetta modello sahariana che, avvolta e ripiegata alla bell’ e meglio a mo’ di cuscino, riesce a rendere più confortevole l’ appoggio della mia testolina agli scomodissimi sedili dei treni regionali; un bottiglia vuota di plastica che riempo d’ acqua presso la fontana di Via Ridolfi, facendo scorrere l’ acqua per almeno cinquanta minuti in maniera da evitare tutti quei residuati terrosi che poco piacciono al mio organismo; infine un semplice cappello modello “bonnie-hat” da escursioni in montagna che in questo periodo fa la sua parte contro l’ inclemente calura che mette seriamente e quotidianamente a rischio l’ esistenza del sottoscritto.

lunedì 19 luglio 2010

RIECCOMI QUA...!

Dopo un lungo, propedeutico silenzio, torno a riempire gli spazi vuoti di questo grigio blog, senza la pretesa che qualcuno legga o riesca a percepire questo malessere interiore che mi sta irritando in quest’ ultimo periodo. Innegabilmente lo stress fisico dovuto al pendolarismo si comincia a manifestare nelle ossa e nei muscoli, a dispetto di un entusiasmo che non si è affievolito minimamente dall’ inizio dell’ avventura empolese. Anzi. La voglia c’ è ancora, nonostante le insostenibili temperature di queste ultime settimane, che ti succhiano via le forze anche se te ne stai oziando all’ ombra di un albero. Personalmente posso dire che, quando parcheggio quotidianamente la mia utilitaria del parcheggio vicino la stazione di Carrara, trovo già una temperatura di almeno 23° già alle cinque del mattino (!).
Ma il bello è al ritorno, appena arrivato da Empoli e, accaldato come può esserlo chiunque si ritrovi a viaggiare in condizioni climatiche estreme, con aria condizionata che funziona male ed a singhiozzo, finestrini quasi sempre chiusi ermeticamente e sigillati, con la conseguente abbondanza di sudore nel quale si affoga inevitabilmente: la temperatura all’ interno della mia vettura, pur parcheggiata all’ ombra di alberi dalla chioma verde e generosa, oscilla tra i 38 ed i 39 gradi. Cose da pazzi… Ovviamente non riesci nemmeno ad aprire i finestrini della macchina perché quella schifosissima resina vegetale che i perfidi platani ti hanno lasciato cadere sui vetri, ormai li ha pressoché totalmente impregnati e rendendo impossibile lo scorrimento dei cristalli. Morale della favola: meglio portarsi dietro una tuta ignifuga per resistere alla temperatura (tipo estate sul pianeta Venere), cinque o sei autobotti di acqua minerale al seguito per non morire disidratati, prodotti spray specifici per la rimozione di resine vegetali dai vetri delle automobili, guantoni di lattice per non sporcarsi le mani ed impiastrare di conseguenza le chiavi della macchina e tutto il resto… E tanta, tantissima pazienza da rinnovare di giorno in giorno.

Dai "Carmina Burana":

"Poiché provo nel mio animo un forte turbamento, al colmo dell'amarezza mi lamento di me stesso. Formato di materia assai leggera, mi sento simile ad una foglia con la quale gioca il vento. Mentre è proprio del saggio porre sulla roccia salde fondamenta, io stolto, mi paragono ad un fiume sempre in corsa che non si ferma mai sotto lo stesso cielo. Vado alla deriva come una nave priva di nocchiero, come un uccello che vaga per le vie del cielo; non c'è catena che mi trattenga, né chiave che mi rinchiuda, cerco i miei simili e mi unisco così ai malvagi. Condurre una vita austera è per me quasi impossibile; io amo infatti il gioco che mi piace più del miele. Qualunque impresa mi chieda Venere, che non risiede mai negli animi meschini, è una piacevole fatica. Percorro la via più facile com'è proprio dei giovani, e mi irretisco nei vizi scordando la virtù; più avido del piacere che della vita eterna, sono ormai morto nell'anima e curo solo il corpo."