giovedì 30 giugno 2011

TORTURA

No, il titolo di questo post potrebbe trarre facilmente in inganno il lettore. Non intendo infatti affrontare lo spinoso problema dei diritti umani fondamentali, di Amnesty International e della sua straordinaria attività in giro per il mondo; non voglio neppure parlare del significato di materie importanti quali il diritto internazionale umanitario oppure le Convenzioni di Ginevra, sempre citate a parole ma purtroppo mai abbastanza applicate nella sostanza.
Niente di tutto questo. Oggi mi soffermerò a parlare di una tortura tanto crudele quanto sottile, che si annida potenzialmente in ogni famiglia del mondo.
Come sapete, il sonno è uno dei bisogni fisiologici primari di ogni essere vivente - perlomeno nel regno animale - e nessun individuo può sopravvivere alla mancanza di riposo se questa si potrae in un tempo eccessivamente lungo.
Ebbene, tutto questo preambolo per spiegare ciò che avviene nel mio manicomio (pardon, casa mia), da sera a mattina. Si comincia dal dopo - cena, inteso come quel momento in cui devi convincere le tue figlie a lavarsi le mani ed i denti come igiene e regole di buona creanza imporrebbero: quotidianamente, si rinnova puntuale la lotta tra le belve ed il domatore di fiere ferocissime, poichè le mie pargole sembrano alquanto refrattarie ad eseguire spontaneamente ed autonomamente questa sorta di invito che rinnovo loro dopo ogni pasto che esse consumino.
Nel migliore dei casi, una volta convinte di buon grado ad accettare questa pur doverosa minima imposizione paterna, nel giro di pochi minuti il pavimento del bagno sarà inevitabilmente allagato (in stile Alluvione dell' Arno del 1966) a causa della solita ed inevitabile battaglia tra le due piccole pesti per assicurarsi la posizione migliore davanti al lavabo, dalla quale si può sicuramente usufruire di un accesso migliore al getto d' acqua offerto dal rubinetto centrale: ovviamente sarà una lotta senza esclusione di colpi, tra gomitate, schiaffi e calci che farebbero impallidire pure Chuck Norris.
Ovviamente, la conseguenza fisiologica e scientifica di tale lotta tremenda per la supremazia nel bagno sarà una terrificante scena post-apocalittica con acqua e sapone sparsi dappartutto, con l' alluvione di cui sopra.
Ma la cosa peggiore causata da questo scenario sarà l' urlo spaventoso in stile tirannosaurus rex di Jurassic park che fuoriuscirà dalle fauci di mia moglie che, con scarsa compostezza e poco fair-play, prenderà assai maluccio la visione di tale spettacolo in bagno, esibendosi in ululati di rabbia da far raggelare le vene anche in un licantropo.
Certo, ad evitare le sue rappresaglie nei confronti del resto del mondo al di fuori del bagno, sarà impresa ardua perfino per un battaglione di poliziotti e carabinieri in assetto anti-sommossa.
Nel frattempo, dopo un breve armistizio durante il quale esse indossano il pigiama, le piccole pesti si precipitano nel soggiorno e ricominciano le ostilità,queste continueranno a combattere ferocemente per ottenere la posizione più comoda e vantaggiosa (ovvero dove si può vedere al meglio la tv), tra pianti e lamenti di presunte ingiustizie ai propri danni da lamentare nei confronti dell' assai perplesso genitore nei paraggi.
Con un ruggito leonino convincente quanto basta, riesco ogni volta a convincere le monellacce a sospendere la battaglia, fin tanto che, una volta che mi sarò pronunciato in merito, sentenzierò in maniera equa e salomonica che ognuna di loro dovrà usufruire di pari vantaggi ed equivalente spazio per godere della visione della tv. Dopo pochi minuti arriverà mia moglie che, prendendo possesso del computer portatile, inizierà a presidiare la propria pagina personale su Facebook e si diletterà con quegli insulsi giochini on-line nei quali trova relax, buon per lei...
Nel frattempo, il sottoscritto controlla la postazione dell' altro computer, quello fisso, collocato sulla scrivania in un angolo del soggiorno: come al solito, mi dividerò tra il verificare ogni tre secondi se arriva o meno qualche nuovo messaggio di posta elettronica nella mia casella mail su Libero ed il cazzeggiamento puro sul web, navigando su Ebay alla ricerca dei miei soldatini preferiti (i GIJoe della Hasbro degli anni 80 e 90) e l' invio costante ed infruttuoso di curricula via mail, presso aziende in ogni angolo del globo. A questo punto, credo che gli unici a non avere il mio curriculum vitae siano rimasti solo i terroristi di Al-Queda.
Ad ogni modo, mentre mia moglie continua a svagarsi sull' altro computer (con un occhio al portatile e l' altro alla tremenda soap "Un posto al sole" di Raitre, che annichilisce la mia pazienza da troppi anni), la piccola Martina abbandona lo spazio che le avevo assegnato sul divano per infilarsi tra le braccia di sua madre ed addormentarsi serenamente tra le braccia materne.
A questo punto la piccola criminale - che non ci pensa proprio a voler dormire nel proprio lettino ma preferisce, ahimè, assopirsi nel lettone di mamma e papà - una volta addormentata profondamente, verrà sistemata sul proprio lettino, con la speranza (spesso vana) che il suo sonno duri almeno fino al mattino seguente.
In realtà, la piccola brigante quasi sempre si sveglierà non più tardi di un paio di ore dopo e, dopo qualche lamento piagnucoloso, si potranno udire in breve i suoi passetti affrettati nel corridoio alla volta della stanza matrimoniale, una volta raggiunta la quale ella si infilerà senza troppi complimenti nel lettone, incuneandosi a forza nello spazio (piccolo) tra me e mia moglie.
Ma torniamo indietro di un paio di ore. Appena messa a letto le piccola, come appena spiegato, inevitabilmente tocca alla sorella maggiore, che si addormenta inesorabilmente nel giro di cinque minuti o meno. E qui cominciano le note dolenti, visto che risulta assai problematico ridestarla dal sonno quel tanto che basta da rimetterla in piedi, procedere verso il bagno e poi successivamente verso il proprio letto. A raccontarla così sembra quasi facile, ma in realtà è una vera e propria impresa, non priva di rischi, soprattutto per chi prova a svegliarla: intanto, chiamarla dolcemente sussurandole qualche parola tenera all' orecchio risulterà perlomeno inutile, e si passerà pertanto a schiaffeggiarla (con intensità direttamente proporzionale alla conseguente prontezza di una sua eventuale risposta) sulle guance. A questo punto, con grande padronanza di riflessi, sarà necessario schivare i colpi che la giovane sonnambula cercherà di portare a segno nei confronti di chi sta disturbando il suo sonno; ergo, con il sottofondo musicale di inviti più o meni energici ad un veloce e pieno risveglio, Arianna si metterà miracolosamente in piedi, alla ricerca delle proprie ciabatte e, non si sa per quali motivi causati dalle ragioni dell'inconscio, si metterà a mimare un cane che scava una buca per nascondervi l' osso. Ecco, dopo averle messo le ciabatte ai piedi, la conduco fino alla porta del bagno e, una volta uscita dal gabinetto, la guido fino a raggiungere il proprio letto, sopra il quale ella crolla infine esausta e senza memoria.
Ad ogni modo, nel frattempo anche mia moglie avrà spento il suo computer e se ne sarà andata a dormire.
Solo a quel punto, riesco a sentirmi nuovamente un uomo libero. Il telecomando non è più presidiato da mani altrui, lo schermo della tv del soggiorno è finalmente in attesa di un mio imput ed io sono altrettanto curioso di vedere cosa offriranno oggi i palinsesti. Poco o niente, come al solito. E siccome magari non è serata in cui si trovi un programma di approfondimento tipo Report, Annozero (a me non piace il personaggio Santoro ed i vari politici antipaticissimi, ma mi piacciono i servizi in cui si vede la gente e lo spazio concesso per portare alla luce i problemi, oltre ovviamente alle esilaranti vignette del grandissimo Maestro Vauro).
Se non c' è nessuna trasmissione intelligente, cercherò affannosamente qualche telefilm di azione in cui si spara dal primo all' ultimo minuto ed i colpi di scena si sprecano a profusione, magari con irruzioni da parte di squadre speciali SWAT e teste di cuoio dei reparti speciali. Impresa titanica che difficilmente troverà successo e, pertanto, spegnerò malinconicamente la tv rimpiangendo i soldi del canone e dell' abbonamento rai e maledicendo la solita corrottissima casta politica che si nutre dei soldi delle mie tasse.
Ergo torno davanti al mio computer ed inizierò a cercare su Youtube nuovi filmati su tecniche modellistiche, tutorial grafici e cose simili, navigando per un paio d' ore senza pensieri. Quando poi mi accorgerò che la mia vista diventa sempre più offuscata e le parole sempre più difficili da essere lette e decifrate, mi deciderò a spegnere il pc, non prima di avere ricontrollato per l' ennesima volta la mia casella di posta elettronica.
Ebbene, l' odissea non è affatto finita, anzi. In genere la situazione standard prevede che io trovi il mio posto sul letto già occupato dalla piccola Martina che, senza troppi problemi, si è messa nella posizione più comoda per lei e che - come è ovvio che sia - non lascia libero nemmeno un centimetro del resto del lettone. Mia moglie nel frattempo russerà come un camionista bulgaro ubriaco e, tra il dire ed il fare, sarò fortunato se riuscirò a prendere sonno nel giro di mezz' ora o tre quarti d' ora. Poi, magari, nel pieno di quel poco sonno che il destino mi concede avaramente, vengo svegliato nel cuore della notte da quella maledettissima zanzara che, con tutto lo spazio che c' è nell' universo e nelle galassie, non trova niente di meglio da fare che punzecchiare lamia pelle ma - soprattutto - disturbare il mio sonno con il suo maledettissimo ronzio. A tal punto, per ovviare quanto prima a tale spiacevole inconveniente, con gli occhi ancora chiusi afferro la racchetta antizanzare ed inizio a mulinarla furiosamente nel buio, sperando con tutto il cuore di abbrustolire il prima possibile quella dannatissima zanzara mandata dal diavolo stesso per disturbare il sonno dei giusti. Dopo mezz' ora di infruttuosi tentativi, mi lascerò cadere esanime sul materasso, mandando affanculo la zanzara e chi ama gli insetti, riproponendomi di assumere un pipistrello (voracissimo di zanzare!) quanto prima, oltre ariempire il comodino di piante carnivore.
Non riesco nemmeno a realizzare di essermi riaddormentato che vengo puntualmente risvegliato dalle tremende gomitate che mia figlia mi infligge nello stomaco e, nemmeno il tempo di rimetterle le braccia nella giusta posizione più lontano da me che... si ripropone il problema.
Bah, non so come riuscirò a riaddormentarmi, forse per sfinimento. E così puntualmente avviene. peccato soltanto che la sveglia si faccia sentire appena un' ora dopo e mi condanni ad un' altra giornata d' inferno, con le voci squillanti delle mie figlie che squarciano la quiete del mattino e distruggono impietosamente i miei timpani, mentre cerco rifugio da tanto baccano rifugiando la testa sotto il cuscino. Tentativo inutile, nemmeno lì riuscirò a trovare conforto, alla ricerca di quella pace necessaria per riprendere i miei sensi. E lì, sotto assedio, tra urla da parte di mia moglie che dirige le figlie verso il tavolo per la colazione o verso il bagno per le operazioni di lavaggio ed igiene personale, si esauriscono come sempre le mie ultime speranze di un risveglio "normale", e sogno di scambiare il mio posto con quello di una cavia da laboratorio sul tavolo della vivisezione.
E questa come la chiamereste se non TORTURA?

Dai "Carmina Burana":

"Poiché provo nel mio animo un forte turbamento, al colmo dell'amarezza mi lamento di me stesso. Formato di materia assai leggera, mi sento simile ad una foglia con la quale gioca il vento. Mentre è proprio del saggio porre sulla roccia salde fondamenta, io stolto, mi paragono ad un fiume sempre in corsa che non si ferma mai sotto lo stesso cielo. Vado alla deriva come una nave priva di nocchiero, come un uccello che vaga per le vie del cielo; non c'è catena che mi trattenga, né chiave che mi rinchiuda, cerco i miei simili e mi unisco così ai malvagi. Condurre una vita austera è per me quasi impossibile; io amo infatti il gioco che mi piace più del miele. Qualunque impresa mi chieda Venere, che non risiede mai negli animi meschini, è una piacevole fatica. Percorro la via più facile com'è proprio dei giovani, e mi irretisco nei vizi scordando la virtù; più avido del piacere che della vita eterna, sono ormai morto nell'anima e curo solo il corpo."